2003 2004
Il blog del webmaster(*) de «La Sapienza»
* dal dicembre 2001 al febbraio 2006
 

28.8.03

Lo spirito del web e l'utopia dell'intelligenza collettiva Gli esperti del web sono unanimi nel dichiarare che la 'qualita' del design (e dell'usabilità) dei siti è migliorata. Dai primi esperimenti un po' goffi o addirittura grotteschi (graficamente parlando) si è passati ad alcuni standard e alcuni stilemi abbastanza consolidati. Le modalità di navigazione, il posizionamento degli elementi grafici, le convenzioni su links e testi sono sempre gli stessi e si ripetono per centinaia e centinaia di pagine. Naturalmente questo è un fatto positivo. Chi lamenta troppo 'piattume' deve accusare solo se stesso e la sua incapacità di trovare una forma originale (e artistica) di espressione che incida nella 'struttura' accettata e compresa da tutta la comunità dei fruitori. L'esempio più efficace è quello della sedia. Avere 4 gambe, un 'sedile' e una 'spalliera' non impedisce al bravo designer di progettare una sedia unica. Detto questo, devo confessare la mia passione per le pagine 'vecchia maniera'... caratteri giganteschi, scritte scorrevoli e lampeggianti, frame multipli, GIF da sturbo. Le sofisticate web-agency avvertono le aziende che entrare in Internet deve essere una cosa 'costosa' e 'professionale' e non può essere affidata al 'figlio del portiere' (a furia di fare siti web, questo anonimo figlio di portieri sarà diventato un grande webdesigner). Giusto. Anzi, giustissimo. Eppure non posso fare a meno di pensare che questi seri manager e professionisti stravolgano la mission del web: rendere disponibile a tutti la diffusione e la condivisione della conoscenza. Utopia? Bhè pensate ai fallimento dei miliardari 'portali' generalisti e visitate qualsiasi sito universitario (cominciate dal nostro eh! :-)). Lo spirito del web, l'intelligenza collettiva abita da quelle parti, andate a trovarla ogni tanto.
plink
 

1.8.03

Sarai connesso? In questi giorni gli argomenti preferiti tra gli impiegati sono due: la meteorologia e le vacanze. Tra i tecnici e i lavoratori del ICT (Information Comunication Technology) la domanda è quando vai in ferie?...e subito dopo: sarai connesso? Il lavoro è diventato talmente pervasivo che non è più sufficiente chiudere i "cancelli della fabbrica"...il posto di lavoro ti segue, ti raggiunge...il cellulare, che fino a pochi mesi fa era uno status dirigenziale irrangiubile, è diventato il cappio per legarti alla scrivania anche se sei al bar per una pausa caffè... Recentemente sono apparsi degli articoli sulle furbizie di chi...dalla spiaggia rispondeva alle mail e 'fingeva' di lavorare mentre prendeva il sole...oibhó ho l'impressione che questo ipotetico 'furbone' fingeva di prendere il sole e invece stava lavorando. Non stiamo dicendo nulla di sensazionale...Castells, Rifkin ci spiegano questi cambiamenti...ma un conto è leggerli in un saggio, un conto è farci i conti quotidianamente. Consoliamoci. Per adesso è ancora possibile andare in ferie...e per noi, lavoratori del digitale, è ancora possibile spegnere il modem. Buone vacanze a tutti.
plink
 

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