31.5.03
1/2. Lavorare per una 'metafora': svantaggi
Un tormentone accompagna tutti i commenti e le opinioni sulla Sapienza: l'universitàpiùgrandedeuropa. È una specie di condanna che ci perseguita e che trasforma il mega ateneo (altro claim ricorrente) nella metafora di tutto il bene e sopratutto il male dell'università italiana. Si deve parlare male della riforma universitaria? Niente di più facile. Si parla male dei corsi universitari de La Sapienza. Si stigmatizzano i servizi degli atenei? E che ci vuole...prendi la metropolitana e con il tuo taccuino ti metti vicino ad uno sportello e riporti qualche imprecazione (giusta o ingiusta...importa poco) di qualche studente arrabbiato.
Parlare delle cose che non funzionano è più eccitante (e più semplice) di descrivere le cose che funzionano. A questo aggiungiamo la mentalità tutta italiana di auto-denigrarci continuamente e il quadro è completo. Ovvio, non vogliamo sottovalutare i problemi della Sapienza, solo non mi sembra 'equo' accollarci la rappresentazione simbolica dei problemi dell'università italiana.
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27.5.03
Letture sul web
Il nostro lavoro, a volte, ci consente di dare un'occhiata a pagine che, apparentemente, non c'entrano nulla con il nostro lavoro. Si scopre sempre qualcosa di interessante e di istruttivo
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24.5.03
WAP inutile? La Sapienza prova a smentire
Con il finanziamento di Campusone, il SATIS (i servizi informatici e tecnologici della Sapienza) ha messo in cantiere un ambizioso progetto per utilizzare la tecnologia internet via telefonino. Il web al cellulare sembrava condannato al limbo delle tecnologie inutili, un po' come le cassette video2000. Il telefonino sarà utilizzato per ben altro: farfalle e pin-up fotografate al volo, simpatiche emulazioni di cuccaggi di bei discotecari, film in prima visione da godere sul display da un pollice, videoconferenza dai tram. La cosa curiosa è che con il contributo statale guadagnato con la vendita delle licenze UMTS (cioè la tecnologia che aprirà le porte a questa "straordinaria" rivoluzione), la nostra università inventa una killer-application che tornerà utile agli studenti, utilizzando una tecnologia che sembrava nata già morta. Alla faccia dei vituperatori del WAP...
Approfondimenti: La pagina web del WAP de La Sapienza
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23.5.03
Come informare l'elettore. Lezione di tele-marketing
L'altra notte sono squillati cinquemila telefoni di altrettante placide famigliole romane. Una voce registrata cercava di convincere gli assonnati e - presumibilmente - allarmati elettori che era il caso di dare il voto ad una certa candidata. Questa signora probabilmente non sarà eletta. Forse non sapremo mai se la sua "trombatura" derivi da questo disgraziatissimo incidente (doloso o colposo). Ma può capitare di peggio: se la signora sarà eletta dovranno aggiornare tutti i manualetti di telemarketing e noi dovremmo prepararci a notti insonni per rispondere alle voci registrate di centinaia di candidati infoiati dalla smania di chiederci il voto.
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21.5.03
Check mail: la posta del BLOG - 1 messaggio
Caro Blogghista libero, vorrei poter scrivere liberamente che la tua iniziativa è molto interessante. E' da tempo infatti che mi chiedevo cosa ci fosse dietro questo nostro bel sito. Mi scappava di fare una proposta:
perchè non integrare all'interno del sito dei materiali di spiegazione su
cosa è il sito, quale la sua storia, a quali esigenze risponde, come è
architettato e strutturato, cosa si può trovare e come.
Cosa c'è dietro, fino a quale livello di interattività si può arrivare,
insomma una guida nelle mani dell'utenza per poter nel viaggio avere la
bussola di cosa chiedere e cosa poter ottenere, quando dove come e chi.
Mi ha favorevolmente colpito in proposito un documento scritto dalla Ca'
Foscari di Venezia e pubblicato sul sito.
Il documento di cui allego il link è interessante non tanto per il suo
contenuto ma per l'idea che c'è dietro ossia: dietro questa bella immagine
della Sapienza, cosa c'è e in che modo si crea?
Che ne pensi?
Buon lavoro Paola P.
Cara Paola,
Anzitutto ti ringrazio per il giudizio lusinghiero del nostro sito, anche se dettato - sicuramente - dalla nostra amicizia ;-) .
Mi chiedi di pubblicare materiali di documentazione.
Dico subito che non mi piacciono le iniziative troppo...autoreferenziali. La bellezza o la bruttezza di un sito si esprime nelle sue funzioni, nella sua usabilita'. Se l'immagine non fosse troppo abusata direi che questo WEBBLOG è il "messaggio nella bottiglia" che invita gli utenti, gli occasionali visitatori, i cento e più autori del sito uniroma1 a realizzare uno spazio di backstage dove trovare uno spazio "comunitario" per interagire, confrontarsi, sperimentare.
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Presentazione della Relazione annuale 2002 del Garante della Privacy Stefano Rodotà
La versione integrale
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Semplificazione dei linguaggi
Qualche post fa [16.5.03] si discuteva della necessità di semplificare i linguaggi e di adattarli al mezzo di comunicazione usato. Ci segnalano il mensile dueparole, una pregevole iniziativa nata nella nostra università che tende dimostrare come sia possibile, (direi necessario) esprimersi con un linguaggio chiaro e semplice. In "copertina" una citazione di Tullio De Mauro:
Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per questo, diceva un filosofo, gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie. Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato, se parla in privato e da privato. È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un dipendente pubblico, un eletto dal popolo. Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire.
Semplicemente...Sublime...
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18.5.03
L'e-learning non semplifica e non fa risparmiare. Migliora solo se fatto bene
Franco Carlini è uno che la Rete e le Tecnologie le conosce bene. I suoi interventi non sono mai banali (e sulla/della Rete se ne leggono di banalità!). In questo articolo, pubblicato sul Manifesto, Carlini svela il mito della formazione a distanza e avverte gli operatori sui rischi di un'atteggiamento troppo semplicistico.
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16.5.03
Il webmaster tra Lapalisse e Occam
Scrivere una pagina web non è la stessa cosa che scrivere una circolare ministeriale. Affermazione che tutti, ma proprio tutti, potrebbero sottoscrivere. Ma poi perchè, nel leggere le pagine web, ci troviamo di fronte a centinaia di righe inutili, rinondanti, piene di subordinate? Confesso che a volte mi consolo pensando al lettore che si stampa la pagina per leggerla con calma, cercando di tradurne il senso. Ma questo è sbagliato. A parte le considerazione ecologica (quanti alberi distrutti!) non si capisce perchè dovremmo utilizzare un mezzo di comunicazione per...simularne un altro... L'informazione web serve a selezionare l'interesse, deve essere il rasoio di Occam che definisce in modo inequivocabile: Tempi, Modi e Requisiti. L'esperienza insegna che lo stile WEB non si impone per decreto (anche per l'infelice paradosso che un "decreto" non potrebbe essere che scritto contro le regole della scrittura per il web). Ci vuole pazienza, umiltà e anche una buona dose di...furbizia. Andate a vedere le pagine del portale della Sapienza. Il logo e la barra prendono quasi un quarto di pagina, la tastiera dedicata alla navigazione "locale" è collocata a destra (orrore...dovrebbe essere a sinistra)...insomma lo spazio per la scrittura è ridotto al minimo. Sia chiaro, non crediamo di aver trovato la ricetta vincente , più modestamente vogliamo dimostrare che il problema - da noi - è sentito. Quanto poi riusciamo a risolverlo...è un altro paio di maniche. Per finire segnaliamo due siti interessanti, che affrontano questi argomenti. Anzitutto il sito di Luisa Carrada (ormai punto di riferimento per le tematiche della scrittura) www.mestierediscrivere.com e le pagine di Sofia Postai , una web-designer che ha all'attivo un paio di libri ( Il mestiere del web e Siti che funzionano ed. HOPS ).
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15.5.03
Corsi on-line. Decreto del Governo
Pubblicato nella G.U. n.28 del 29 aprile, il decreto 17 aprile con le istruzioni per le università che vogliano attivare dei corsi a distanza. Gli atenei dovranno accreditarsi presso il Ministero.
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14.5.03
Il senso di "comunità" nell'università
Il prof. Giulio Ferroni scrive un articolo sul Corriere della Sera [ Leggi articolo PDF - Rass. Stampa Pisa] sui problemi di "comunicazione" del più grande ateneo d'Europa.
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10.5.03
Bobo Vieri non ha il computer
Il campione dell'Inter - testimonial della connessione ADSL Alice - ha detto, in una trasmissione televisiva, di non avere il computer. Se anche il suo impegno universitario fosse una bugia (Bobo pubblicizza il CEPU) sarebbe un vero guaio...dimostrerebbe l'inutilità e la vanità del nostro lavoro.
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9.5.03
Check mail: la posta del webmaster - 1 messaggio
Marilena ci scrive chiedendoci di conoscere il numero delle pagine del sito dell'università. Francamente non ne abbiamo nessuna idea. Centomila? Duecentomila? Se qualcuno si prendesse la briga di contarle (e naturalmente questo è possibile) si troverebbe nella stessa condizione del re (indiano?) che per soddisfare la richiesta dello scopritore degli scacchi, dovette calcolare la quantità di grano necessaria per donare un chicco di grano nella prima casella della scacchiera, raddoppiando progressivamente la quantità per ogni casella adiacente. I siti universitari rappresentano la prima esperienza di web-publishing degli anni '90, molto tempo prima dei vari (e spesso vani) investimenti dei colossi dell'informazione. Naturalmente questo pionerismo ha prodotto organismi complessi e stratificati dove la preziosa e utile documentazione scientifica non sempre è organizzata nel pieno rispetto dell'usabilità e dell'accessibilità dell'informazione. La situazione sta velocemente migliorando. Alcune facoltà, alcuni dipartimenti sono diventati dei veri e propri portali 'verticali'. Moltissimi atenei hanno dei servizi telematici che consentono di svolgere noiose procedure burocratiche da casa (a proposito di pionieri: La Sapienza è stata tra le prime ad avere questo servizio!).
L'Università e la Rete hanno molto in comune (magari dedicheremo sull'argomento un'altro post). L'Università e la Rete non tollerano dirigismi e centralismi. Tutte e due devono crescere in un territorio libero e autonomo.
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7.5.03
Il sito de La Sapienza: al 51° posto tra i siti in lingua italiana più visitati
Secondo una ricerca di alexa, il sito de La Sapienza è tra i siti più visitati in Italia. La ricerca è stata realizzata analizzando le visite degli utenti che hanno installato sul proprio PC la toolbar del motore di ricerca alexa, una azienda che fa riferimento a amazon.com e google . Il dettaglio della indagine rileva che il 27% dei nostri visitatori consulta il sito di Comunicazione.
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6.5.03
Premio WEB Italia
Si è conclusa la seconda edizione del premiowebitalia. Il premio, sponsorizzato dal Comune di Francavilla, ha raccolto migliaia di adesioni. Dei 3408 siti sottoposti al giudizio di una giuria (tra gli altri: il giornalista Carlo Massarini) sono stati selezionati 35 siti per le 7 categorie (Arte e Cultura, Scuola e Lavoro, Business, Sport, Editoria On Line, Turismo e tempo libero, E-Government). Vincitore assoluto il sito della Polizia di Stato. Nella categoria Scuola e Lavoro è stato premiato il sito lastanzadiantonio , un sito dedicato ai bambini del sud e promosso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno. Anche il nostro sito ha partecipato alla selezione risultando nella categoria degli eccellenti. Mica male...no?
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1.5.03
Letteratura della migrazioneFamiglia Cristiana dedica un'interessante articolo sugli scrittori immigrati che scrivono nella lingua del paese ospitante. Il prof. Gnisci, docente di Letteratura comparata all’Università La Sapienza di Roma, ha realizzato una banca data che recencisce tutte le pubblicazioni di questi scrittori.
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Riferimenti utili
Rassegne stampa università
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