2003 2004
Il blog del webmaster(*) de «La Sapienza»
* dal dicembre 2001 al febbraio 2006
 

29.10.03

Alla Sapienza succede...

Professori e studenti uniti nella protesta, Professori e personale uniti nel voto, Professori, studenti e personale in giro per la città
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26.10.03

«energia dai nostri salvaschermi»

Qualche post fa leggevamo una recensione di Anna Masera, una giornalista della Stampa. La recensione riguardava il libro di Rheingold ("Smarts Mobs, tecnologie senza fili, la rivoluzione sociale prossima ventura" editore Raffaello Corti). Avevamo notato una frase sulla possibilità "di donare di energia dai nostri salvaschermi". Naturalmente l'autore si riferiva al calcolo distribuito su migliaia di computer che, nelle ore di inattività, sono in grado di elaborare complicati calcoli e contribuire così alla risoluzione di problemi che solo mostruosi supercomputer potrebbero risolvere (ad esempio la ricerca di intelligenze extraterrestri, studi sul cancro, farmaci di sintesi, ricerca di numeri primi ecc. ecc.). Possediamo dispositivi con enormi potenzialità di calcolo (computer, telefonini...) e ne utilizziamo solo una piccola parte...perchè non utilizzare al massimo questa potenza?

Sospettavamo che la frase sul donare energia fosse una semplificazione. Grazie a questo incontro casuale abbiamo imparato a conoscere la giornalista e a leggere i suoi interventi sempre precisi e interessanti.

Ci rimaneva un dubbio, al limite della filologia: perchè energia e non potenza di calcolo? Stiamo leggendo il libro Rheingold e forse abbiamo scoperto l'arcano...

L'autore si riferisce all'energia in senso traslato:
In un certo senso è energia ritrovata, analoga all'energia risparmiata derivante dalla costruzione di dispositivi più efficienti e da edifici meglio isolati [cit. p.116]

Bibliografia

[Rheingold Howard Smart mobs Tecnologie senza fili, la rivoluzione sociale prossima ventura ed. Raffaello Cortina Editore 2003

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22.10.03

Esempi di ingratitudine umana :-(

Chi sta dietro un'indirizzo mail è sempre sotto tiro dei cittadini che lamentano la lentezza (o la mancanza) di risposte.

Vi racconto un piccolo episodio dove la voglia di rispondere, subito e bene, ha fatto arrabbiare un utente. La storia è semplice: mi scrivono chiedendomi un'informazione. La mia risposta viene restituita al mittente in quanto l'indirizzo è sbagliato. Preso dal mio fervore pro-soddisfazione-dell'utente cerco di capire cosa è successo. L'account era sbagliato - succede -. Per farvi capire

la mail aveva come nome Giacomo Leopardi < giacomo.leoopardi@oltrelasiepe.net>. Uno "o" di troppo. Segnalo questo refuso, orgoglioso di aver fatto un favore al mio interlocutore...lui che fa? Mi risponde così

Senta Dott.Carnera.Io non La capisco di quale "O" parla.Le chiedo semplicemente sei Lei è a conoscenza (...). Grazie N.B. presumo che Lei non sa' rispondere alla mia domanda, visto che si diverte a dire che ci sono errori di "O".
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19.10.03

A proposito di sicurezza informatica

Quando si parla di sicurezza informatica pensiamo ad un mucchio di ferraglia accumulato tra i dati che vogliamo 'difendere' e le persone che non sono autorizzate ad accedervi. Firewall, 'serrature', zone 'militarizzate', complicati marchingegni software e hardware che impediscono l'accesso ai server, ai database, alla documentazione riservata. Chi si occupa di sicurezza deve sentirsi come una guarnigione di una fortezza in stadio d'assedio. I nemici, sono diversi. Possono essere cavalieri romantici interessati solo all'ebbrezza della 'violazione', soldati mercenari che vogliono saccheggiare e violentare, oppure robot che attaccano sistematicamente fino allo sfinimento e crollo delle difese. Difendersi non è solo un problema tecnico. I 'nemici' possono penetrare le nostre difese utilizzando tecniche che utilizzano altri strumenti, più insidiosi degli algoritmi: l'ingegneria sociale. Un 'ingegnere sociale' cerca di carpire informazioni dalla nostra buona fede fidando sulla nostra ignoranza e sulla la nostra voglia di essere utili. Un sedicente 'tecnico' vi telefona, e con fare simpatico e 'competente' vi chiede di fare alcune prove con il vostro PC: mi puoi dare l'indirizzo IP?, mi dici a quele server sei collegato?, Non voglio sapere la tua password...ma cambiala, è troppo semplice...aspetta, prima di cambiarla prova questa: '123'...funziona? ok...adesso cambiala..ma mi raccomando...non cederla a nessuno, scrivi questo indirizzo IP e scaricati la patch che risolve alcuni problemi..." Se volete conoscere i mille trucchi degli ingegneri sociali e conoscere le dritte per difendersi vi consiglio la lettura del libro di Kevin D. Mitnick L'arte dell'inganno, i consigli dell'hacker più famoso del mondo ed. Feltrinelli 2003.

Approfondimenti

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17.10.03

Ragionamenti di una giornalista che difende i diritti degli utenti

Maria Latella è una giornalista che tiene una rubrica sul Corriere della Sera - Cronaca di Roma. La rubrica si intitola "La Città ne parla". In questa rubrica i lettori denunciano disservizi e disagi dei servizi della Capitale, e la giornalista commenta la denuncia. Sul Corriere di oggi, un cittadino lamentava l'impossibilità di comunicare con l'Ufficio Oggetti Smarriti dell'ATAC, l'azienda dei trasporti di Roma. Normale routine per Maria Latella che spesso verifica di persona le denunce e ne fa un commento spesso istruttivo, mai banale. Questa mattina però il commento era diverso. Il cittadino è un professore de La Sapienza, quindi, in quanto tale, deve farsi carico del DISSERVIZIO UNIVERSALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. L'argomento della nostra è questo: Lei (docente de La Sapienza) dovrebbe sapere come funziona la burocrazia ... che diamine... [testuale] "mi si dice, oggi più ieri, bisogna armarsi d'infinita pazienza per iscriversi e sostenere un esame" E poi giù una filippica sui mali dell'università, sulle code, sulle lezioni in tremila studenti...ecc. ecc.

Ma che c'entra? Se un funzionario dell'ATAC si lamenterà di un nostro disservizio....la giornalista comincerà a parlarci dell'inefficenza dei trasporti?
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15.10.03

Fierezza del proprio lavoro!

Ci sono dei lavori sul portale de La Sapienza di cui vado particolarmente fiero. Mi riferisco alle pagine web per le borse di collaborazione, ovvero la possibilità per migliaia di studenti meritevoli di aiutare altri studenti nelle piccole e grandi incombenze della nostra università. È difficile spiegare le ragioni di questa fierezza. Quando le pagine HTML sono il risultato di condizioni favorevoli: colleghi disseminati su centinaia di Centri di Spesa che collaborano con te, un Amministrazione che assiste, centinaia di bandi per 2529 posti (!) organizzati e divisi per struttura, nessun digital divide tra i centri che hanno siti web e quelli che ne sono sprovvisti...insomma se dovessi dare una forma ad un sito universitario che funziona...porterei quest'esempio...

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13.10.03

Lo spamming è reato

Forse è il caso di precisarlo a tutti quei furboni (casa editrice, agenzie turistiche, tipografie, ecc. ecc.) che invadono la nostra mailbox: Lo spamming a fini di profitto è un reato (www.studiocappello.it)

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12.10.03

Ancora sul valore di Internet

Il libro di Luca De Biase (eDEOLOGIA) non risponde alla domanda fondamentale sullo sviluppo delle tecnologie legate all ICT:

perchè, nonostante il fallimento delle bolle speculative legate alla new economy, la Rete continua a produrre valore, e perchè questo valore non si riesce a monetizzare?

A questa domanda cerca di dare risposte una ricerca condotta dall'associazione Vision. La ricerca pubblicata da Fazi Editore con il titolo Il Ritorno della Rete - la sfida dei sistemi sanitari di Francesco Grillo (anno 2001) fornisce tre possibili spiegazioni (p. 18-23) che riassumiamo: 1. il valore prodotto dalle Internet company è rifluito sulle imprese della vecchia economia. 2. Il valore finanziario non è scomparso ma si è trasformato in valore sociale, 3. Il valore di Internet è ancora ad uno stato potenziale, esprime (se abbiamo capito bene) un valore altro che deve essere ancora dispiegato nella sua capacità di trasformare i processi cognitivi, l'economia reale, i rapporti sociali.

I risultati della Rete sono incredibili ma richiedono - ancora più dei treni, dei grattacieli e delle catene di montaggio - una drammatica (come dicono gli americani) riorganizzazione delle imprese , delle istituzioni, del nostro modo di produrre conoscenza. [p. 23]
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10.10.03

Comportamenti odiosi: il domain grabbing

Trovo particolarmente odiosi alcuni comportamenti illegali o scorretti. Di fronte ad alcuni fenomeni nella Internet, il mio livello di tolleranza, generalmente alta, ha delle reazioni alla Rudolph Giuliani (il sindaco di New York fautore della tolleranza zero contro la criminalità). Tra i comportamenti scorretti (e illegali) c'è sicuramente lo spamming, la pratica diffusa di inviare pubblicità via mail. Altro comportamento, in voga qualche anno fa e poi - fortunatamente ridimensionato e sanzionato - è il cybersquatting la pratica di acquistare domini di nomi e marchi famosi per poi rivenderli agli interessati. Ma tra le pratiche veramente miserabili c'è il cosidetto domain grabbing. Questa pratica consiste nel registrare domini famosi ...storpiarli e approfittare degli incauti navigatori che sbagliano a digitare l'indirizzo. Non linkiamo esempi per non tediare (e scandalizzare) il lettore, ma potete provare voi a digitare siti famosi e cambiare il dominio di I livello (per esempio www.nomedominio .it con www.nomedominio.com).
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9.10.03

Dopo la sbornia della net- economy

Per chi volesse ricordare la follia dei mercati azionari e le previsioni strampalate sulla nuova era di internet segnaliamo il libro di Luca De Biase: eDEOLOGIA Critica del fondamentalismo digitale Ed. Laterza. Il libro descrive le salite (e le discese) degli anni 1998 - 2000, un periodo dove il mercato credeva di aver trovato l'eldorado e invece si è ritrovato con un pugno di mosche. L'euforia delle dot - com non ci ha mai contagiato. La nostra scelta di webmaster di Stato è poco incline agli sconvolgimenti della new-economy.

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8.10.03

Chi insegnerà all'università

Segnaliamo questo interessante articolo del Corriere della Sera sullo stato delle università italiane e sul futuro

Corriere della Sera - Invecchiare su una cattedra. O aspettandola

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7.10.03

La posta del webmaster: Suggerimenti...

Riceviamo questa mail di critiche al portale de La Sapienza e la pubblichiamo con la necessaria serenità... professionale . Difficilmente si legge una mail così densa di appunti assolutamente congrui ma assolutamente privi di appigli per un dialogo, una difesa...un'offesa.

questo sito purtoppo riflette esattamente il caos della Sapienza!
Non si capisce nulla!
Tor Vergata e Roma 3 a confronto hanno siti futuristici...
Perchè mai la Sapienza, prima Università di una grande città come Roma, ha un sito Web (importantissimo per la chiara diffusione delle informazioni agli studenti) così brutto esteticamente quanto caotico, non sempre aggiornato ed esauriente nelle informazioni?
Sembra essere stato fatto da gente non professionale. Come è possibile?
Vi siete dati un' occhiata in giro, avete visto i siti di qualsiasi altra Università anche di provincia?
Spero vivamente che stiate lavorando su tecnologie più avanzate e che tiriate fuori dal cilindro un portale all' altezza dell' Ateneo.
E-mail firmata

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5.10.03

E ora...a voi la parola

Tentiamo un esperimento. Da oggi è possibile esprimere le proprie opinioni e i propri commenti. E per sopramercato abbiamo fatto il restyling alle pagine
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4.10.03

Modelli vincenti Il motore di ricerca che uso più frequentemente è Google™. Utilizzo Google anche per fare ricerche sul nostro sito . Ieri avevo bisogno di utilizzare il traduttore babelfish di Altavista™ e sono rimasto sorpreso dalla somiglianza delle due pagine di apertura: www.google.it e www.altavista.it sono uguali!. Google ha creato un layout che è stato d'esempio anche per il prestigioso e molto più antico motore di altavista...nessuna complicazione, nessun agglomerato confuso di links, utility, box, banner ecc. ecc. La ricetta per fare un modello vincente è semplificare...semplificare...semplificare. Una ricetta che suggerisco a tutti gli autori di uniroma1 (e a me stesso).
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Approfondimenti: §MotoriDiRicerca.it è un sito che approfondisce le tematiche legate ai motori di ricerca sul web. §Google, ecco il motore con la ricerca sponsorizzata Articolo di Repubblica §L'elenco delle università che usano Google per fare ricerche sul loro sito
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3.10.03

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Donare energia dai nostri salvaschermi!? Anna Masera è una bella signora che scrive di tecnologia e di internet per il quotidiano La Stampa. Non ho letto molti articoli di questa giornalista e mi riprometto di seguirla con più attenzione. Casualmente ho datto un'occhiata ad un articolo dal titolo La rivoluzione corre senza fili. L'articolo ben documentato, recencisce un libro di Hodward Rheingold ("Smarts Mobs, tecnologie senza fili, la rivoluzione sociale prossima ventura" editore Raffaello Cortina). Scorrendo l'articolo sono rimasto un po' interdetto da una frase: »Rheingold considera per esempio i salva-schermi che milioni di utenti di computer utilizzano per donare l’energia [il corsivo è nostro] risparmiata alla ricerca di vita intelligente nell’universo, o per trovare una cura per il vaiolo (www.grid.org)« ...donare energia????...a chi addebitare questa sciocchezza? A Anna Masera o a Hodward Rheingold oppure al traduttore? Approfondiremo e vi faremo sapere.
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2.10.03

A proposito delle finestre [pop-up] che si aprono visitando i siti Molti webdesigner utilizzano la finestrella [pop-up] per segnalare 'cose' importanti. Chi utilizza questa tecnica tiene poco in considerazione il suo lavoro e la sua capacità di comunicare attraverso il browser. Tutti, credo, concordino sul fatto che la finestrella sia fastidiosa. Il ragionamento che sottintende gli utilizzatori di questa tecnica potrebbe essere: "se una cosa da fastidio...risalta di più". Ma se da' fastidio il mezzo non c'è il rischio che dia fastidio anche il contenuto? In altre parole, se segnalo un seminario importante, non preferisco che la notizia sia la più gradevole possibile? Quello che è peggio è che la pagina 'ordinaria' è occupata da una gigantografia (o una citazione o delle barre di navigazione) mentre la notizia viene scavallata in una posizione 'innaturale'. L'unico argomento a favore del pop-up (ma certo ce ne potrebbero essere altri che non mi vengono in mente) è che viene usato per la pubblicità...mi sembra un argomento debole...non possiamo pensare che le regole della pubblicità su Internet segua la stessa logica dei fastidiosi spot in TV. Molti hanno fatto questo errore e ne hanno pagato le conseguenze.
P.S. Queste opinioni non rappresentano dei comandamenti ma solo delle 'regole' dettate dal buon senso
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1.10.03

Operazione nostalgia: come eravamo Se qualcuno si volesse prendere la briga di dare un'occhiata al sito de La Sapienza di qualche anno fa, consulti questa pagina.
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Riferimenti utili

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